sabato 19 settembre 2009

A presto

sabato 19 settembre 2009

Da che c’era, a che non c’era più. Così diceva. E piangeva.


Piangere però non serviva a niente. Cioè, non serve in questi casi. Così terribile, la vita. È crudele. La morte non è mai serena.


Era quasi guarita, cresceva in fretta. Pensavo. E la gola mi si strozzava.


Piango perché le volevo bene. Gliene volevamo tutti. Era così carina, così simpatica. Il destino è incomprensibile.


Li ho lasciati in lacrime. Comunicava al telefono. È capitata una disgrazia.


Forse è stato quello là. Guarda caso aveva visto l’incidente. Se avessimo, se non avessimo. Arrabbiarsi ed incolpare allontana il dolore, per un po’.


L’ha riconosciuta. Mi raccontava. L’ha seppellita lui.


Non dovevo permetterglielo. Lui, però, forte nel suo immenso soffrire, non poteva esimersi dal suo compito.


La vita addolcisce i duri, tempra i coraggiosi, insegna ai leoni e punisce i pavidi.


Ci si affeziona in un giorno e si ricorda per sempre.


A presto, Amelie.

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ilcyrano