sabato 19 settembre 2009

A presto

sabato 19 settembre 2009 1

Da che c’era, a che non c’era più. Così diceva. E piangeva.


Piangere però non serviva a niente. Cioè, non serve in questi casi. Così terribile, la vita. È crudele. La morte non è mai serena.


Era quasi guarita, cresceva in fretta. Pensavo. E la gola mi si strozzava.


Piango perché le volevo bene. Gliene volevamo tutti. Era così carina, così simpatica. Il destino è incomprensibile.


Li ho lasciati in lacrime. Comunicava al telefono. È capitata una disgrazia.


Forse è stato quello là. Guarda caso aveva visto l’incidente. Se avessimo, se non avessimo. Arrabbiarsi ed incolpare allontana il dolore, per un po’.


L’ha riconosciuta. Mi raccontava. L’ha seppellita lui.


Non dovevo permetterglielo. Lui, però, forte nel suo immenso soffrire, non poteva esimersi dal suo compito.


La vita addolcisce i duri, tempra i coraggiosi, insegna ai leoni e punisce i pavidi.


Ci si affeziona in un giorno e si ricorda per sempre.


A presto, Amelie.

giovedì 10 settembre 2009

Che dormita

giovedì 10 settembre 2009 2

Il tutto è un po’ strano, lo so, ma le spiego, dal principio, magari a lei non parrà così strano.


Visto che, dopo tanto lavorare e correre, alla fine ho rispettato tutti i tempi e tutte le scadenze, visto che, oltre a concludere tutto ciò che dovevo fare, ho completato anche delle attività extra, finalmente, dopo giorni di fatica e zero tempo libero, torno a casa che sono ufficialmente in ferie. Andando a letto mi dico, domani si ronfa! E dicendolo mi strofino le mani sorridendo compiaciuto, arraffo l’odioso radio-orologio e digito una più rilassata sveglia, ma sì, domani mi alzo tardi, facciamo alle nove! Oops, ho messo alle nove e nove, va beh lascio così. Ma come! L’avevo già impostato alle nove! Alle nove! Stupida sveglia, alle nove! Dopo aver trafficato un po’ con la sveglia mi addormento beato a metà serata. Riposo.


Che ronfata! Le dico, la migliore della mia vita. Apro gli occhi che la radio sbraita e ci rompe con fesserie inaudite, la stanza è piena di luce! Spengo la radio. Cavoli! Sollevandola scopro che il comodino è pieno di polvere, il vuoto lasciato dalla sveglia sembra un buco nel ghiaccio del polo. Che strano, penso, anche se magari non è così strano, visto che di far le pulizie non me ne passa da un pezzo. La sera prima, dice? No, non me ne ero accorto, era buio, ero stanco. Me ne sono accorto solo stamattina.


Mi alzo che ho una fame! Che stupido, ma ho cenato ieri sera? Mi faccio un caffè e mangio una merendina. Ma che fame! Ne mangio un’altra. Lo stomaco brontola fortissimo, fa paura. Mangio tutto il pacco e due confezioni di cracker. Che strano, forse ieri non ho cenato, ho cenato? Non mi ricordo. E che vuole, ero stanco. Mangio anche un gelato.


Vado in bagno che sono un po’ più sazio e un po’ più sveglio da rendermi finalmente conto che qualcosa, in me, non va. Mi guardo allo specchio e rimango impietrito. Sono stati giorni pesanti, non ho avuto molto tempo per me stesso, ma ridursi così. Ma come ho fatto. E nessuno mi ha detto niente, che cari a lavoro, o forse che stronzi? Avrebbero dovuto dirmelo che sembro l’uomo di Neanderthal. Ho una barba lunghissima, ma da quanto tempo non mi rado? Da lunedì, forse. Beh, forbici e rasoio e passa una buona ora, inoltre puzzo un bel po’ e mi faccio un bagno. Perdo del tempo per riempire la vasca perché l’acqua esce sporca, questi tubi non li scarico da giorni, diavolo come è sporca. Vede, la barba era già un indizio, ma io ancora non mi ero reso conto, che strano.


Esco di casa tutto profumato ed incontro la portinaia che mi fa la festa! Ma dove è stato? Non l’ho più vista! Mi è mancato! C’è un “po’” di posta per lei. Ed io, felice di non avere fretta per poter stare a parlare con la cara portinaia, rispondo, ho lavorato tantissimo! Guardi, cara signora, neppure un minuto libero! Anche lei mi è mancata! Caspita quanta posta, ma è sicura che sia tutta per me? La portinaia mi racconta che è stata in vacanza al mare, con la sorella, che c’era tanta gente e la sera i giovani facevano dei festini in spiaggia. E lei, quest’anno solo lavoro? Ma no, le dico. Sono in ferie per quasi tutto Agosto, mi farò un bel giro.


Lo so, lo so, è quel che ha detto pure la portinaia, Agosto? Vorrà dire Settembre. Ma no, le dico Agosto. Mi prende in giro, Agosto è passato! E così via. Lo so, non mi faccia ripetere tutto dall'inizio. Stamattina cadevo davvero dalle nuvole. È strano, ne conviene? Corro a comprare il giornale per scoprire che è davvero Settembre. Che strano. Non le sembra così strano? No? Ma è un mistero! E' passato più di un mese! E' ovvio? Dice? Perchè? Vado a controllare.


Dunque, ho controllato, ha ragione lei, ieri, cioè quarantaquattro giorni fa, oltre ad impostare la sveglia alle 09:09 l’ho impostata per giorno 09/09/09! Ma è strano comunque, come ho potuto dormire così tanto! Mi addormento il 28 Luglio e mi sveglio il 9 Settembre!


Lei dice? Ma sì, forse avevo un po' di sonno arretrato.




Dovrei lavorare di meno?

Non si preoccupi, nel frattempo sono stato licenziato per inadempienza.

 
ilcyrano